Come già scritto in precedenza Facebook è stata fondata nel 2004 da Mark Zuckerberg, gli utenti attivi stimati nel 2018 sono pari a 2,167 miliardi.
Su Facebook in Italia gli utenti attivi nel 2018 sono pari a circa 34 milioni, con un aumento del +10% rispetto al 2017.
In pratica 1 Italiano su 2 è presente su Facebook. Ma cosa fanno le personi presenti in questo social network?
Descrivono chi sono, creano relazioni, raccontano aspetti della loro vita, cercano e leggono informazioni, interagiscono tra loro per mezzo del like, di commenti o condivisioni.
Una persona, proprietaria di un profilo privato può creare pagine o gruppi di utenti. Il fine non è quello commerciale, non ha la possibilità di misurare tramite insight, valori come le visite alla sua pagina.
Quali dati raccoglie il social network Facebook, da un utente con profilo privato? Ad esempio la sua localizzazione, i dati demografici, i comportamenti e gli interessi. A chi mette a disposizione questi dati? Agli inserzionisti.
Gli inserzionisti per poter creare post pubblicitari necessitano di una pagina aziendale.
Ogni pagina aziendale appartiene ad una categoria, la sua struttura e organizzazione si differenzia da un profilo privato per avere maggiori informazioni e poter monitorare il comportamento degli utenti che visitano la pagina.
La pagina aziendale può essere gestita da più ruoli ognuno dei quali ha dei diversi privilegi, dall’amministratore al collaboratore.
Realizzare una campagne pubblicitaria in Facebook può sembrare un gioco da ragazzi, ma far sì che sia una campagna efficace che utilizzi il giusto budget è compito di un professionista.
Identificare il giusto target, utilizzando ad esempio strumenti come il Pixel di Facebook, realizzare post emozionali che creino interazioni, sfruttando i giusti contenuti di immagini o video, creare contenuti di testo persuasivi. Attività che, vi assicuriamo, non sono così semplici.
Forse non tutti sanno che il/i proprietario/i di Facebook, sono titolari di un’altra famosissima piattaforma social network, Instagram.
Il fatto che Instagram e Facebook dal 2012, appartengano alla stessa proprietà, permette una facile interazione dei post pubblicitari tra queste piattaforme social network.
Ma non consiglierei a nessuno di pubblicare lo stesso post su Instragram e Facebook, per il semplice motivo che le caratteristiche di base di questi due social sono ben diverse.
Facciamo quindi una breve introduzione a questo social network, Instagram è fondato nel 2010 da Kevin Systrom e Mike Krieger.
Basandosi sui dati raccolti nel 2018 da We Are Social, conta 16 milioni di utenti attivi mensilmente, dei quali 8 milioni circa sono attivi quotidianamente.
Più di 98 milioni di contenuti al giorno che scaturiscono 4 miliardi di like.
Il fatto che, gli utenti attivi su Instagram, abbiano un’età media inferiore ai 35 anni, è la prima caratteristica che lo differenzia da Facebook, dove l’età media è ben più alta.
Qual è il motivo per cui dovrei utilizzare Instagram per la mia attività?
Perché a differenza dell’utente presente nel social media Facebook, chi frequenta Instagram nell’80% dei casi, secondo statistica Adweek, lo fa per connettersi volontariamente ad un brand.
Instagram è diventata così la piattaforma social network più utilizzata da chi si occupa di marketing.
Molto probabilmente, ancor più di Facebook, Instagram fa parte e farà parte, del nostro quotidiano. Il suo essere immediato e poco dispersivo lo rende facilmente fruibile da tutti gli utenti.
Le statistiche di Hootsuite dicono che da giugno 2016 ad aprile 2017 gli utenti sono passati da 500 milioni a 700 milioni. L’ascesa di Instagram in meno di un anno è a dir poco impressionante.
Ma perché è meglio non utilizzare gli stessi post di Facebook per una campagna pubblicitaria?
Mai sentito parlare di hashtag? Credo proprio di si, quante volte hai visto nella tua vita questo simbolo # davanti ad una parola? Tante di sicuro.
Bene, Instragram lavora principalmente sulla base di questi famosi # hashtag. L’algoritmo di Facebook invece, sembra non gradire molto l’abuso del simbolo “cancelletto”.
Nella mia vita ne ho visti e creati tra i più disparati e improbabili. Tutto bene finchè l’attività è finalizzata ad un profilo privato, ma quando si ha a che fare con un profilo aziendale l’approccio deve essere ben diverso.
Gli hashtag nella pubblicazione su Instagram devono essere bilanciati a seconda della loro popolarità e finalizzati ad incanalare il post nel settore inerente al business dell’attività. Sfruttarne il più possibile è fondamentale.
Genius@Work si occupa dello studio delle immagini, dei video e degli hashtag al fine di valorizzare una pagina azienda. Anche tramite campagne pubblicitarie.
Abbiamo fin qui scritto di Facebook e Instragram, ma forse ti stupirai quando scoprirai qual è il secondo social network con più utenti attivi attualmente, si tratta di…
E’ proprio Youtube il secondo social network con più utenti attivi nel mondo, pari a circa 1,5 miliardi nel 2018, secondo fonte statistica We Are Social.
Altro dato da non sottovalutare è quello relativo al fatto che Youtube è il secondo motore di ricerca più usato al mondo. E’ molto probabile che, per questa ragione, attualmente è di proprietà di Google.
Forse ti abbiamo sorpreso con queste prime righe, ora come per gli altri social network descritti in precedenza, Facebook ed Instagram, riporteremo qualche altro dato più formale.
Youtube è stata fondata da Steve Chen, Jawed Karim e Chad Hurley nel 2005, conta più di 1 miliardo di ore di video viste ogni giorno.
Ma per quale motivo tutti questi utenti utilizzano Youtube?
Perché le azioni che compiono su Youtube, rispetto a Facebook ed Instragam, sono differenti. Le persone oltre all’informazione cercano il divertimento, vogliono imparare un’attività ed effettua ricerche prima di effettuare un acquisto.
Youtube offre infatti la possibilità di pubblicare video e favorisce la condivisione su siti web o altri social network.
Nel caso si voglia sfruttare Youtube come piattaforma social network per scopi business, è indispensabile saper comunicare con i video. Ci sono delle caratteristiche da rispettare perché siano efficaci.
Essere presenti come Youtuber è altrettanto difficile, diventare partner di youtube è un’aspirazione per molti, ma anche in questo caso i soldi facili non esistono.
In pratica bisogna essere dei professionisti, e quale piattaforma social media migliore per interagire come professionista?
Social network di proprietà della Microsoft, Linkedin è stato fondato nel 2003 e vanta 500 milioni di utenti nel mondo.
A differenza di altri social network, esiste in versione sia free che a pagamento.
Da notare che una città italiana, Milano, è la quinta area più connessa a livello mondiale.
Ma cosa fa la maggior parte degli utenti presenti in Linkedin?
Inserisce nel suo profilo quello che a tutti gli effetti è un curriculum, magari arricchito di qualche dettaglio.
Il fine per molti è quello di cercare lavoro.
Nulla di più sbagliato, utilizzare Linkedin come una piattaforma statica, non porta ai risultati voluti.
Linkedin è un social network, che come gli altri ama che vi sia interazione tra i suoi utenti.
L’interazione e la presentazione deve però essere vincolata a canoni professionali. Linkedin Non è il social network in cui essere presenti con una foto in costume da bagno.
Il profilo deve rappresentare il ruolo e le competenze per cui si vuole essere riconosciuti. L’headline deve essere concepita in questo senso.
Perché scegliere Linkedin rispetto ad altre piattaforme social network, per presentare la propria realtà o il proprio business?
Perché, da stima Econsultancy – Hubspot, un contenuto pubblicato in Linkedin genera un numero 4 volte superiore di visitatori al sito web rispetto a contenuti generati in altri social network come Twitter o Facebook. E anche la conversione da visitatore a contatto è di 4 volte superiore.
Tutto questo succede perché su Linkedin i contenuti realizzati con uno stile professionale, creano fiducia ed positività in chi li consulta.
Perché quindi non valutare con noi, in Genius@Work, la possibilità di utilizzare Linkedin come piattaforma pubblicitaria?
Valutare perché essendo una piattaforma in espansione, per questo scopo, Linkedin non garantisce la quantità di pubblico di Facebook, ad esempio e i costi generalmente sono più elevati.
Requisito base per effettuare delle inserzioni su Linkedin è avere una pagina aziendale.
I canoni da rispettare per la sua realizzazione sono sempre vincolati ad una linea professionale.
Molta più libertà invece la sia ha in Pinterest, uno dei social network più colorati e creativi dove la fantasia la fa da padrona.
In Genius@Work siamo affezionati a Pinterest, social network che, non lo nascondiamo, più volte è stato fonte di ispirazione per nostre creazioni.
Pinterest è stato fondato nel 2010 e vanta 150 milioni di utenti circa nel mondo con una larga maggioranza femminile. In Italia siamo in 4,7 milioni.
Questo social media è concepito per la condivisione di immagini e video. I contenuti sono chiamati Pin, è possibile caricarli e collezionarli in bacheche, nel proprio profilo, suddividendole per argomenti.
Ma è utile utilizzare Pinterest per un’attività? Come in tutti gli altri casi va fatta un’analisi, una cosa è certa il 55% degli utenti di Pinterest lo visitano con lo scopo di trovare o acquistare prodotti.
Perché quindi non realizzare dei Pin con i prodotti che realizziamo.
Ma analizziamo meglio come è strutturato un Pin. E’ un contenitore dove al suo interno troviamo molto spesso un’immagine al quale viene aggiunta una descrizione. E’ possibile corredare l’immagine con un titolo, un link e una descrizione. Il Pin è cliccabile, può quindi generare traffico al sito web.
Fino a questo punto, Pinterest potrebbe sembrare molto simile ad Instagram. Le differenze stanno nello stile con cui realizzare i Pin e nella ricerca.
Pinterest basa le ricerche sull’utilizzo di parole chiavi, gli hashtag in questo social media non sono così efficaci. Molto utile anche la ricerca per categorie, meno specifica della parola chiave ma sicuramente più facile da utilizzare.
Anche su Pinterest è possibile creare un profilo business, che dà all’utente la possibilità di visualizzare gli insights (metriche) per la pagina che ha in gestione.
Siamo quindi arrivati all’ultimo social media che tratteremo nel sito web di Genius@Work.
Possiamo dire che Twitter è diventato famoso, soprattutto per gli utenti che lo utilizzano per la maggiore, personaggi pubblici altrettanto famosi.
Quante volte abbiamo sentito parlare, anche nei telegiornali di Tweet. Proprio perché Twitter è un social media molto utilizzato anche dai politici.
Chissà se nel 2006 i fondatori si aspettavano che il loro social network prendesse questa direzione.
C’è comunque da dire che gli utenti nel mondo non sono proprio pochi, circa 330 milioni di sicuro non sono tutti famosi, i tweet generati al giorno sono più di 500 milioni. In Italia vi è una popolazione iscritta pari a 7,7 milioni.
Una limite che è diventato una caratteristica di Twitter è legato al numero di caratteri utilizzabili, all’inizio 140 ora 280.
In pratica bisogna essere in grado di esprimersi sinteticamente nel Tweet sinteticamente.
Una peculiarità, per essere efficaci in Twitter è la costanza. Bisogna quindi aver qualcosa di da dire molto spesso, magari di interessante. E chi meglio di un politico o di un personaggio pubblico.
E’ quindi da escludere Twitter, dai social network utilizzabili per business? Per i motivi che abbiamo appena citato direi di no.
Magari le attività in cui può essere proficuo sono minori, ma ci sono comunque.
In Twitter il profilo aziendale è lo stesso del profilo personale. Non vi è come su Facebook, Instagram, Pinterest la sezione insight dedicata alle metriche.
Su Twitter si possono anche realizzare campagne pubblicitarie con vari obbiettivi, tra i quali l’aumento delle conversioni o visite nel sito web oppure l’aumento dei followers.